Assegnato il Nobel per la Fisica 2013 per la scoperta del Bosone di Higgs
Un riconoscimento anche alla ricerca italiana, ma con una punta di amarezza

a cura di Sara Sesti

 

Il Nobel per la fisica 2013 è stato assegnato al britannico Peter W. Higgs (85), dell’Università di Edinburgo e al belga François Englert (81 anni), della Libera Università di Bruxelles. Entrambi, in modo indipendente hanno previsto l’esistenza del bosone di Higgs, la particella grazie alla quale esiste la massa. I due scienziati otterrano il premio di 8 milioni di corone svedesi (1,25 milioni di dollari).

La scoperta del bosone è materialmente avvenuta 50 anni dopo la sua teorizzazione, nel 2012 al Cern di Ginevra dove è avvenuta l’estrazione della particella Higgs dai milioni di particelle in collisione, grazie al lavoro di due gruppi di ricerca - Atlas e Cms - ognuno di circa 3 mila scienziati - guidati da due italiani, Guido Tonelli e Fabiola Gianotti dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, (Infn). Vince anche la ricerca italiana quindi, ma con una punta di amarezza per il mancato riconoscimento del premio anche ai nostri due ricercatori.

MOTIVAZIONI - «La teoria premiata è una parte centrale del Modello Standard della fisica delle particelle, che descrive la materia di cui è costruito il mondo», spiega motivazioni l’Accademia Reale delle Scienze della Svezia. «In base al Modello Standard tutto, dai fiori alle persone alle stelle ai pianeti è costituito di pochi mattoncini: le particelle di materia».
               
«LA PARTICELLA DI DIO» - Il bosone che ha preso il none da Higgs, è stato impropriamente chiamato «la particella di Dio», proprio per il fatto che, grazie a lui, esiste la massa nel nostro universo. Englert e Higgs hanno teorizzato l’esistenza del bosone in modo indipendente nel 1964. Il bosone teorizzato dal fisico britannico è comparso per la prima volta in un articolo pubblicato dalla rivista Physical Review Letters. L’articolo era una seconda stesura, dato che la prima era stata rifiutata dalla rivista Physics Letters con la motivazione che non era «di ovvia rilevanza per la fisica». Englert - insieme al fisico Robert Brout - nello stesso anno raggiunse lo stesso risultato di Higgs partendo da approcci diversi e teorizzando indipendentemente quello che poi fu chiamato «meccanismo di Higgs».

HIGGS - Peter Ware Higgs è nato il 29 maggio 1929 a Newcastle upon Tyne, si è specializzato in matematica alla City of London School e si è laureato e dottorato al King’s College di Londra. Dopo aver detenuto la cattedra di fisica teorica all’Università di Edimburgo, dal 1996 è professore emerito. Noto anche per la sua timidezza, d mesi diceva ai suoi collaboratori e a chi lo intervistava quasi di «temere» il Nobel per le ripercussioni sulla sua vita e sui suoi studi. Higgs ha ricevuto numerosi riconoscimenti, fra cui la Medaglia Dirac e l’High Energy and Particle Physics Prize della European Physical Society nel 1997, il premio Wolfe nel 2004 e il Sakurai Prize for Theoretical Particle Physics nel 2010. Il fisico britannico ha in passato ha manifestato attivamente contro l’energia e le armi nucleari ed è stato membro di Greenpeace in una campagna contro gli Ogm.

ENGLERT - François Englert è un fisico teorico belga nato nel 1932. Nel 1997 ha ricevuto il premio per l’alta energia e le particelle della Eps, nel 2004 il Premio Wolf per la fisica per lo studio sul meccanismo che unifica le interazioni a corto e lungo raggio generando bosoni di gauge massivi e nel 2010 il J.J. Sakurai Prize for Theoretical Particle Physics. I suoi contributi maggiori sono nel campo della fisica statistica, della teoria quantistica dei campi, della cosmologia, della teoria delle stringhe e nello studio della supergravità. Lo scorso agosto Englert ha condiviso con Higgs anche il Premio Principe delle Asturie .

IL TERZO SCIENZIATO MANCANTE - Il Nobel sarebbe stato sicuramente assegnato anche a Robert Brout, che studiò il bosone insieme a Englert, se non fosse scomparso nel 2011. Englert e Brout avevano mostrato che «i campi vettoriali di gauge» potevano acquisire massa se lo spazio vuoto fosse stato dotato di un particolare tipo di struttura che si incontra nei sistemi materiali.

IL CERN - L’assegnazione del Nobel a Higgs ed Englert è stata accolta con soddisfazione al Cern di Ginevra, dove la scoperta del bosone è «materialmente» avvenuta lo scorso anno grazie all’Lhc (Large Hadron Collider). Con una certa amarezza, in quanto nonostante nelle motivazioni del premio si definisca l’Lhc «probabilmente la più grande e complessa macchina mai costruita dall’essere umano», ci si aspettava un premio anche agli scienziati italiani, Guido Tonelli e Fabiola Gianotti che hanno guidato le squadre che hanno trovato la prova sperimentale dell'esistenza della "particella di Dio" .

 

da Corriere della sera/le scienze - redazione on line, 8-10-2013